T'immagino razzolarti nel tuo letto in Brasile
preda delle più sfrenate febbri
e vedo, nella direzione in cui mi ti fingo,
raggiungerti i baci che affido al vento.
giovedì 6 dicembre 2018
martedì 13 novembre 2018
Nuovo ogni giorno
Butto la mia vita come i viaggi in treno,
che guardo fuori dal finestrino
e dico dopo.
E il tempo che scorre come il paesaggio
che traccia lascia del suo passaggio?
Come stanche metafore, i giorni e le ore
a gran voce reclamano un posto d'onore
nell'album dei ricordi.
Inutile dire che la soluzione è sempre quella:
dimenticare per risorgere stella.
che guardo fuori dal finestrino
e dico dopo.
E il tempo che scorre come il paesaggio
che traccia lascia del suo passaggio?
Come stanche metafore, i giorni e le ore
a gran voce reclamano un posto d'onore
nell'album dei ricordi.
Inutile dire che la soluzione è sempre quella:
dimenticare per risorgere stella.
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Giacomo Di Cesare,
Non - poesia
venerdì 5 ottobre 2018
La guère bataille des souvenirs
Là, où tout peut être oublié
on n'oublie pas
et seulment la mémoire
rend les enfers
des lieux à moi tant chers.
on n'oublie pas
et seulment la mémoire
rend les enfers
des lieux à moi tant chers.
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Frammenti,
Giacomo Di Cesare,
Non - poesia
sabato 29 settembre 2018
BUCHI
Cresco lentamente
riempiendo le mancanze
anche se resto fuori sincro
e non raggiungo il mondo;
resto qui seduto all'ombra
e non mi manca niente
non rincorro e non inseguo
solo cresco lentamente.
riempiendo le mancanze
anche se resto fuori sincro
e non raggiungo il mondo;
resto qui seduto all'ombra
e non mi manca niente
non rincorro e non inseguo
solo cresco lentamente.
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Frammenti,
Giacomo Di Cesare,
Non - poesia
domenica 16 settembre 2018
A man of books and music
Carlo tu puoi dirlo
Come Rino sai che non c'è di meglio
Non c'è di più
Dell'ipnosi estatica di una femmina di pitone
Che mi sussura nell'orecchio in sei ottavi;
Di un charleston che scrive col sangue delle puttane che dimenticano;
Di un discorso diretto libero;
Non c'è di meglio, non c'è di più.
Al limite una bicicletta.
Come Rino sai che non c'è di meglio
Non c'è di più
Dell'ipnosi estatica di una femmina di pitone
Che mi sussura nell'orecchio in sei ottavi;
Di un charleston che scrive col sangue delle puttane che dimenticano;
Di un discorso diretto libero;
Non c'è di meglio, non c'è di più.
Al limite una bicicletta.
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Giacomo Di Cesare,
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giovedì 16 agosto 2018
Significat Idola Tenebris Dedita (ovvero, Vespertilio Avis Nocturna)
Coll'occhio a palla che tutto scruta
coll'aria pollastra che hanno tutti
coll'impressione oramai svanita
appaio ferito sanza cerotti.
Volo: questuo a lungo nella notte
per saziarmi da giugulari rotte
già scardinate con aguzzo dono
e bevute, bevute 'n forma d'uomo.
Peggiore tremarella mai fu avuta
dell'occhio a palla che tutto scruta.
coll'aria pollastra che hanno tutti
coll'impressione oramai svanita
appaio ferito sanza cerotti.
Volo: questuo a lungo nella notte
per saziarmi da giugulari rotte
già scardinate con aguzzo dono
e bevute, bevute 'n forma d'uomo.
Peggiore tremarella mai fu avuta
dell'occhio a palla che tutto scruta.
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mercoledì 15 agosto 2018
Nero Gallo
Canto, sulla porta del regno di Hel,
stornelli dalla fine dei tempi,
ritorno ctonio ai primigenii campi,
e la silvestre cresta sfiora il ciel.
Canto dell'appassire della vita,
che massima parte ne constitua,
l'invecchiamento e l'estinzione,
canto l'esequie d'onne riduzione
che dal falso riconduce al ver;
sacro alla ratta moglie sotterra,
canto sulla porta del regno di Hel.
Cinereo di rossa fuliggine
canto d'amorevoli arcani,
tempi venturi ed ispenta natura.
stornelli dalla fine dei tempi,
ritorno ctonio ai primigenii campi,
e la silvestre cresta sfiora il ciel.
Canto dell'appassire della vita,
che massima parte ne constitua,
l'invecchiamento e l'estinzione,
canto l'esequie d'onne riduzione
che dal falso riconduce al ver;
sacro alla ratta moglie sotterra,
canto sulla porta del regno di Hel.
Cinereo di rossa fuliggine
canto d'amorevoli arcani,
tempi venturi ed ispenta natura.
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Giacomo Di Cesare,
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domenica 12 agosto 2018
Se sapessero (ovvero, Fuoco a volontà)
Se sapessero quanto male
mi fanno le loro parole
sarebbero forse più indulgenti?
Ogni qualvolta scopro il fianco
chiedendo pietà
non solo più aguzze lame
e più arrugginiti chiodi
ma chili di sensi di colpa
permessi non scritti per cannoneggiarmi.
E non conta molto restare a galla
se poi tutte le cime son sfibrate.
mi fanno le loro parole
sarebbero forse più indulgenti?
Ogni qualvolta scopro il fianco
chiedendo pietà
non solo più aguzze lame
e più arrugginiti chiodi
ma chili di sensi di colpa
permessi non scritti per cannoneggiarmi.
E non conta molto restare a galla
se poi tutte le cime son sfibrate.
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sabato 4 agosto 2018
CALLIGRAFIA
Lettera maiuscola che vieni e te ne vai
quale anima rivelerai, quale lato
un piatto gustoso e prelibato, una mattea
o piuttosto un Arpago che assedia Focea?
quale anima rivelerai, quale lato
un piatto gustoso e prelibato, una mattea
o piuttosto un Arpago che assedia Focea?
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sabato 28 luglio 2018
DA CHI SONO STATI UNITI (Distillation 9999)
Dal ben più ampio bidone estraggo del pattume
ma il controllore di correttezze mi ammonisce,
ricordandomi che anche le persone sono umane,
a non ripetere l'errore: guatarmi ed imparare.
Ebbene scorgo tra i plissé dell'occhio suo nudo
finalmente il nascosto ch'ebbi secreto addietro
ah, quanto mancommi, heu, quanto lungo cercotti:
sono bende e son cerotti che accendono la speme.
Fibrillano il cuore e le arterie e pulsano le vene
nell'eccitazione che precorre deludenti conferme
all'ombra di immobili statue già da tempo decise
che affilata recise un impero lucente che arde,
che morde e convince e presto spoglia e riveste
e rimette in ordine le origini mangiate poco fa.
ma il controllore di correttezze mi ammonisce,
ricordandomi che anche le persone sono umane,
a non ripetere l'errore: guatarmi ed imparare.
Ebbene scorgo tra i plissé dell'occhio suo nudo
finalmente il nascosto ch'ebbi secreto addietro
ah, quanto mancommi, heu, quanto lungo cercotti:
sono bende e son cerotti che accendono la speme.
Fibrillano il cuore e le arterie e pulsano le vene
nell'eccitazione che precorre deludenti conferme
all'ombra di immobili statue già da tempo decise
che affilata recise un impero lucente che arde,
che morde e convince e presto spoglia e riveste
e rimette in ordine le origini mangiate poco fa.
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mercoledì 6 giugno 2018
Sonno (Hypnos)
Guarda questa rima interna
che non sarà internata
tra pazzi e moribondi
piuttosto interrata in pozzi
sì profondi da perdere il senno.
che non sarà internata
tra pazzi e moribondi
piuttosto interrata in pozzi
sì profondi da perdere il senno.
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venerdì 1 giugno 2018
Refrattario (ovvero, Scommesse)
Pseudomo a dextera e a mancina
svuoto la saliera che mi lasciasti vicina
ogni granello ha un qualche significato?
È sale iodato!
Assumo la posa tipica dei sassi inerti
mi acciambello sotto uno sguardo vigile
ma non lo sa nessuno quanto è difficile?
Diventa un mitile!
Hai sempre tutte le soluzioni a portata
più lungo è il pranzo e più risolvi
e intanto mi dissolvi mescolando lento.
Non sei mai contento!
svuoto la saliera che mi lasciasti vicina
ogni granello ha un qualche significato?
È sale iodato!
Assumo la posa tipica dei sassi inerti
mi acciambello sotto uno sguardo vigile
ma non lo sa nessuno quanto è difficile?
Diventa un mitile!
Hai sempre tutte le soluzioni a portata
più lungo è il pranzo e più risolvi
e intanto mi dissolvi mescolando lento.
Non sei mai contento!
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giovedì 10 maggio 2018
COSTITUTIVO
Figure paranoiche attraversano
la coda dell'occhio e il sussulto
è sempre pronto: dietro l'angolo!
Terrore fin nei visceri ritorti
aggrovigliati secernono acidi
umori che corrodono le pareti;
ogni muscolo teso nel panico
fonde le carni fagocita gli ossi
e scalda col suo lavorio segreto.
Nella lenta quiete di rilassate
e microscopiche osservazioni
che sempre segue: dietro l'angolo!
la coda dell'occhio e il sussulto
è sempre pronto: dietro l'angolo!
Terrore fin nei visceri ritorti
aggrovigliati secernono acidi
umori che corrodono le pareti;
ogni muscolo teso nel panico
fonde le carni fagocita gli ossi
e scalda col suo lavorio segreto.
Nella lenta quiete di rilassate
e microscopiche osservazioni
che sempre segue: dietro l'angolo!
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sabato 21 aprile 2018
Solo aghi di pino (e funghi)
Pronunce germanofone di errate grammatiche
mi trasportano tra odi che odo ogni istante
non v'è requie per i poveri padoglioni miei
più fila che in Giappone, ecco cosa ti propone.
La grazia che inframezza questa mite fermezza
richiama quiete insonnie di cui non godo più
come cantate e ballatelle sepolte in biblioteca
tra i rumorofoni e i bagatti di pane e circensi.
Strane sensazioni di non essere traboccano
si trasformano e trasfigurano e poi giurano:
noi non ci eravamo addormentate in piedi.
Facile credere a un equino se dice acri parole
ettari di fiato sprecato piangono angolati
in silenzio ripetono un mantra mai smussato.
mi trasportano tra odi che odo ogni istante
non v'è requie per i poveri padoglioni miei
più fila che in Giappone, ecco cosa ti propone.
La grazia che inframezza questa mite fermezza
richiama quiete insonnie di cui non godo più
come cantate e ballatelle sepolte in biblioteca
tra i rumorofoni e i bagatti di pane e circensi.
Strane sensazioni di non essere traboccano
si trasformano e trasfigurano e poi giurano:
noi non ci eravamo addormentate in piedi.
Facile credere a un equino se dice acri parole
ettari di fiato sprecato piangono angolati
in silenzio ripetono un mantra mai smussato.
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giovedì 15 marzo 2018
COMECON
Vivere con un complesso di Cassandra
incoraggiato da ogni interazione umana o animale
COMECON
fondere le leghe dei ricordi più pesanti
nei lingotti di acquedotti già intasati da cent'anni
COMECON
tendere la mela ad Eva che mi corregge
ma altresì coregge coi fratelli suoi e mille più corregge.
incoraggiato da ogni interazione umana o animale
COMECON
fondere le leghe dei ricordi più pesanti
nei lingotti di acquedotti già intasati da cent'anni
COMECON
tendere la mela ad Eva che mi corregge
ma altresì coregge coi fratelli suoi e mille più corregge.
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mercoledì 14 febbraio 2018
LE MIE MAESTRE
Tutto ciò che c'è
mi ha imparato che
c'è un altro modo per dire presente
me lo hanno fatto presente
esplicitamente.
mi ha imparato che
c'è un altro modo per dire presente
me lo hanno fatto presente
esplicitamente.
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martedì 13 febbraio 2018
LES FLICS
Padelle incrostate
tutti che ci sperano
ma niente c'è rimasto
lo capisci?
non c'è rimasto nulla
è inutile che scrosti & scaldi
che scaldi & aspiri
che sogni nuovi spari.
Hai già finito tutto.
Ricorri a tutto il resto
ma le medicine non sono buone
come le cose che vuoi tu.
tutti che ci sperano
ma niente c'è rimasto
lo capisci?
non c'è rimasto nulla
è inutile che scrosti & scaldi
che scaldi & aspiri
che sogni nuovi spari.
Hai già finito tutto.
Ricorri a tutto il resto
ma le medicine non sono buone
come le cose che vuoi tu.
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venerdì 26 gennaio 2018
Tu lo chiami giovedì
Appendo alla parete i miei disegni
non i tuoi calendari
non sfoglio mai le pagine
non segno mai gli orari
immobili mi fissano ormai da lunga data
due bianche e nere Marylin
impresse nella carta.
Esulo dai discorsi che mi fate
perché non li capisco
hai preso quelle scarpe ginnaste
mi spieghi che sono verdi
e costano molto: nihil obstat.
Allo stesso modo mi parlate
dei vostri cantanti preferiti
come si può annuire inebetiti?
Le vostre strade sempre uguali
tappezzate di svaghi rituali
miti dalle cui avvizzite mammelle
succhiate ringraziando il carnefice;
i vostri cieli sempre più blu
da guardare col nasino all'insù
mentre io mi guardo le dita dei piedi
da che dito partiva l'enumerazione?
non i tuoi calendari
non sfoglio mai le pagine
non segno mai gli orari
immobili mi fissano ormai da lunga data
due bianche e nere Marylin
impresse nella carta.
Esulo dai discorsi che mi fate
perché non li capisco
hai preso quelle scarpe ginnaste
mi spieghi che sono verdi
e costano molto: nihil obstat.
Allo stesso modo mi parlate
dei vostri cantanti preferiti
come si può annuire inebetiti?
Le vostre strade sempre uguali
tappezzate di svaghi rituali
miti dalle cui avvizzite mammelle
succhiate ringraziando il carnefice;
i vostri cieli sempre più blu
da guardare col nasino all'insù
mentre io mi guardo le dita dei piedi
da che dito partiva l'enumerazione?
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martedì 23 gennaio 2018
AD AEQUATIO REI ET INTELLECTUS
Grasse risa alle spalle di quel tizio
uno sfizio in barba alla tradizione
nella prima foto memorabile da re
nella seconda occasione buttata
nella terza ingranata nella quarta
da dove eravamo partiti nella quinta
strada a piedi in ginocchio sulle mani
come Pantani con la benda sull'occhio
col compagno Pinocchio e i fiori
occhiellati da asole troppo ignoranti
tanto che le chiamavano asine e
muli quelli per sostenere le pareti
dacché scalciavano e non si spostavano.
uno sfizio in barba alla tradizione
nella prima foto memorabile da re
nella seconda occasione buttata
nella terza ingranata nella quarta
da dove eravamo partiti nella quinta
strada a piedi in ginocchio sulle mani
come Pantani con la benda sull'occhio
col compagno Pinocchio e i fiori
occhiellati da asole troppo ignoranti
tanto che le chiamavano asine e
muli quelli per sostenere le pareti
dacché scalciavano e non si spostavano.
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giovedì 4 gennaio 2018
FISIOLOGICHE SOLUZIONI
Domande che sai già la risposta
che cosa me le chiedi a fare
se non lo volevi veramente saperlo
non me lo dovevi domandare.
che cosa me le chiedi a fare
se non lo volevi veramente saperlo
non me lo dovevi domandare.
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