Manifesto NON - POESIA

1)    Lo scopo principale del non-poeta è favorire la comunicazione di emozioni e sentimenti tra gli uomini.

2)    Il non-poeta esprime emozioni e sentimenti tramite gesti e parole semplici.

3)    Il non-poeta rifiuta l'uso inutile di figure retoriche.

4)   ll non-poeta cerca di esprimere il pensiero puro dell'uomo, senza mezzi termini.

5)    Il non-poeta non si cura di leggi imposte dalla società e dall'esterno.

6)    Il non-poeta rifiuta la superficialità e il qualunquismo.

7)    Il non-poeta non critica i grandi poeti antichi o moderni, semplicemente se ne discosta.

8)    La resistenza al conformismo è il fulcro della non-poesia.

9)    Il non-poeta non ha paura della morte.

10) Il non-poeta è spontaneo

11) La non-poesia è il sentimento quotidiano.

12) Il non-poeta è spesso incoerente.

13) Il non-poeta scrive versi, non poesie.

14) La non-poesia non vuole trasmettere dogmi.

15) La non-poesia non ha come scopo la verità.

4 commenti:

  1. 16: il non poeta sa di esistere o non esiste? e come sa di esistere se esiste? come distingue il sogno dalla realtà??

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  2. Direi che è una bella domanda: per quanto mi riguarda [per come l'ho intesa io], il non-poeta vive (purtroppo) nella realtà, ed è con essa che si raffronta. La consapevolezza della propria esistenza è dunque (purtroppo!) parte della realtà. Il sogno, per il non poeta, è una fuga dalla realtà, che viene ogni volta disilluso.

    NB : il purtroppo è inteso per "me" come "non poeta", non per "me" come uomo... ;)

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  3. Secondo me c'è un errore di fondo nella tua domanda. E sento come unico modo di risponderti il seguente: chissenefrega. Tutto attaccato, certo. L'ultimo punto lo dice chiaramente, più ancora di tutti gli altri, non è la verità a interessarci. Perciò che io esista o meno non ha importanza. Non so se esisto e non mi interessa. Ciò che so è ciò che sento. Se un giorno sento di esistere allora esisto, se il giorno dopo sono così profondamente turbato non riuscire più nemmeno a percepirmi allora non esisto. Ma non è fondamentale. Io (noi?) scrivo per chi si sente come me e perciò riesce a intendere cosa voglio dire. Non c'è bisogno di catturare, né ammaliare, né tanto meno di spiegare. Credo che il manifesto sia completo e risponda a tutte le domande sulla nostra poetica. E forse anche sulla nostra concezione di noi stessi.

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  4. Concordo con Emerlist, che va dritto al punto.

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