venerdì 30 dicembre 2011

Cambiamo nome, io so essere Anna, tu puoi essere uno qualunque, già lo sei
e quando i savij arriveranno, gli si dirà, gli si racconterà di quella volta quando
come corde sottendevamo archi e non c'erano pilastri a sostenerle perché io
ero Anna. E pazienza i desideri, pazienza i capelli, al diavolo i santi, rivoglio i
miei dei. Con quale furia devo darmi al valzer, con che boria devo costruirmi
un carattere, perché devo andare a capo per dire che sto facendo poesia?
Magari non è nemmeno vero. Voglio guardarmi e dirmi che non è giusto, che
non devo trattarmi così che poi mi tornerà tutto questo male che mi sono fatto.
Solo tempeste, ricordo qualcuno parlare di assenze e poi liquori polacchi e altri
suoni e altre voci e sogni scomparsi nell'oblio. E qualcuno piange e decostruisce
e le parole perdono e vinco io, smosso e non smussato da un labor limae agitato
più simile a pop art che a canoni classicisti o radiotelevisivi. Mentre invento
metriche ostili al bello mi nutro di crepuscoli e di lunghi addii e di futuri bruciati
e di chiome scomposte e di progressioni e di tutto ciò che non sarò mai.

Anno nuovo morte nuova

Porta le uova.

venerdì 23 dicembre 2011

Gino, l'elettore

Mi sono chiesto: sembro forse Simone de Beauvoir?
Rispondo: in attesa! Ma poi l'attesa è vana, si sa.
Schiaccio piastrelle tuttora vuote d'amore e di grazia
Ma è così.
Si è rotta anche una lampadina, ma io dico: no!
Non chiedetemi niente che tanto già tutto so,
e le vostre notizie son nuove come questo vino
che non invecchierà.
C'è una teoria per la quale certe vocali
declamano meglio se stesse e altre no
facciamo una petizione con tante firme
per L'uguaglianza delle O
L'uguaglianza delle O
L'uguaglianza delle O
L'uguaglianza delle O
Questa è la tua democrazia, è per questo che si usa, sai?
Stringi forte ciò che conta perché questo è un viaggio che non rifarai.
Sono qui per divertirmi, ma ci tengo alla mia libertà.
E stavolta nessuno mi rappresenterà.

lunedì 19 dicembre 2011

Come cazzo parli?

Meditavo sull'essenza di talune facezie
Accorgendomi che in realtà poche volte
Anzi pochissime, si coglie mentre solitamente
Non vi si fa caso, ridendo perché si sa
Che quell'accrocchio di parole è divertente.
Ho così deciso di ritrarmi dal mondo ludico
E di non ridere mai più spontaneamente
Nemmeno su richiesta.
Oh merda, mi è avanzata una lettera: e mo come la finisco sta roba tutta seria che mi fa sbellicare? Punteggiatura, questa è la risposta.

martedì 6 dicembre 2011

Nuovo manifesto della non-poesia

Per i pochi non-lettori, è stato pubblicato il nuovo manifesto della non-poesia. possiate apprezzarne le non-differenze. Ma anche no.

http://nonpoesia.blogspot.com/p/manifesto-non-poesia.html

A voi l'inutile sentenza.

venerdì 2 dicembre 2011

Storia di una storia

_Sono entrato in macchina e la radio diceva che è meglio correre lontano, molto lontano che ci sono gli assassini tutt'intorno a noi e si deve aver paura di loro e temerli
_La strada è lunga, non so che giro sto facendo, scorgo la biblioteca: non c'è parcheggio, magari lì fuori sì, sì, eccolo, quante manovre? Quattro, fatto, sono una donna
_Tuttavia non mi lamento scendo e sento che ho con me tutto ciò di cui ho bisogno: me.
_Molti hanno il vizio di mettere strani accenti e non so che altro e interpretare le storie degli altri, ma lasciatemi stare,
_Cazzo!
_ Mi vedete? Male, chiudete gli occhi, non guardatemi, non ascoltatemi, non leggetemi, non sappiatemi. Vorrei essere libero
_Vorrei profumare d'incenso e di suoni e di vetri e campane: una morte alla Locanda. Entro in biblioteca, perché ci lavora gente ignorante? Doppia vu, i, due ti, due due! due ti! gen, no! non gei: gi, e, enne, esse, ti,
_e, i, enne. TRACTATUS, con la c. È latino, scrofa. La mia tessera è scaduta per colpa tua che non conosci Gide e scrivi Flober.
_Torno: compro il tabacco: Samson Blu: non si può dire? Allora non sono libero! Mamma, un cazzone dice che la democrazia è morta, chi glielo spiega che delega significa sottomissione? Chi spiegherà al mondo che non è vero niente?
_Vigliaccamente fuggo nella tua testa.