giovedì 31 dicembre 2015

Mela rido

Ripensando all'ettolitro
asceso nelle tubature
per la novità delle stesse.
Sai, devi fare la prova.

martedì 29 dicembre 2015

Basta un po'co di zucca

Che siano immortali si sapeva
ma che non si cambiassero d'abito
o che pulsasse ancora il sangue
nelle vene dei morti, questo no.

giovedì 24 dicembre 2015

Lo nausea

Ammetto che la sorpresa,
a ben vedere, non sussiste.
Il seminato è raccolto
e la stagione ormai chiusa.

sabato 21 novembre 2015

Epifania di una paura

Citazioni mal interpretate
fanno da contorno ad Alessandro
il Grande e alla Divina Commedia
che speculano sui loro attributi:
si guardano intorno e scoprono.
Il velo tolto recita: ho sparato a J.R.

giovedì 5 novembre 2015

Bambini di legno spesso

Ricostituite le gradazioni
il tono riporta il quoto;
restituisce un terremoto
e le sue frustrazioni.

Amplificata sensazione
o sgomenta incurvatura
o povera reazione
dello stato di natura.

Schizofrenogeno tappo
ogni bottiglia e mappo
desideri anodini
e anonime rondini.

lunedì 2 novembre 2015

T'ERA SÌ GRADITO / RILEGGENDO UN MANIFESTO

Ritrovo l'assoluto della forma
m'increspo e mi convinco
ed ecco le parole che mi sussurro
ed ecco i momenti del mio disturbo
ed ecco l'assurdo.
Ecco di cosa mi sono coperto
immondi stracci
ecco di cosa mi sono nutrito
il cibo che ho ingurgitato a forza.
Accetta!, grido, poi soave
almeno fingi, t'era sì gradito.

INTANTO IL PRIGIONIERO, una suggestione

Rotto come un oscilloscopio dimenticato
impolverato atomo incastrato nella materia
dove sono i vincoli? Collosi attimi di quiete,
il sole o i suoni o le immagini sfocate?
Fallisce l'espressione del gemito e cade
la sintesi rivoluzionaria, cade fratta
e sbotta e non c'è rete che la trattenga.

mercoledì 14 ottobre 2015

]BUNT METELLI NEVIO P[

Trentanove percento,
lentezza che avanza
inesorabile
schiaccia tutto ciò che incontra
lentamente
e non basta la gamba levata
non basta la gamba in spalla
o le corde tagliate
quanti cordini, lacci, pezzetti
giacciono in strada
galleggiano negli stagni artificiali
bruciano su pire comuni
tra le lacrime e le scarpe.

giovedì 8 ottobre 2015

GOTT GEGEN ALLE

Smetti di resistere alla prima avvisaglia,
è la schiena, o forse i pori, o quell'angolo nascosto nel cerebro.
È liquido spinale solidificato, ma
non sono i nani e non sono i gufi.
C'è un osso porroso nascosto nel corpo:
trattieni le risa, mangia la pizza, bevi la birra.
Non tirare, ma sparati;
smetti di ammazzare il tempo:
puoi ammazzare te stesso.

mercoledì 7 ottobre 2015

Per Duto

Punto i piedi e ripeto:
È per te /// Nessuno lo fa gratis
Ma Duto non ascolta, sa già troppo bene
conosce tutte le battute
e non gliene sfugge una: È per me
\\\ Tutti lo fanno per soldi.
Duto è corso via,
N:B non se n'è accorto,
quel giorno di Maggio non era ancora morto;
da isola a isola
punto su punto, due soldi impilati.
Brucia la paglia di Duto,
confondi rema e tema nello sforzo creativo
e col carbone attivo
stordisci l'avversario: egli è punto nel vivo.

venerdì 11 settembre 2015

ITIS

Istituzione, magnifica I
in sostituzione della grave assenza,
come del resto già ricordato,
la parola crociata sgremba il Saladino.
Si soleva di(ce)re(re) -
A quella festa non mancava nessuno,
c'erano sempre tutti: era un'Istituzione.

Vuoto, come un termine già usato

Come un suono un po' falsato
dall'altoparlante
un po' dalla paranoia
che lentamente sale
come il morale in affitto
di un uomo senza branchie.
Che mangino quello che mi resta.

giovedì 30 luglio 2015

OGNI MATTINA

Ascoltarsi reclamare la razione
che strana sensazione.
In gola, nella pancia, nelle gambe
negli occhi, nel cervello, nelle orecchie
tutti tesi a indovinare da dove arriverà.
Nelle dita delle mani che maneggiano
nelle dita dei piedi, nel foglio arrotolato.
Porta il tuo disinfettante all'olfatto
sono cadaveri putrefatti sulla lingua.

martedì 28 luglio 2015

I palazzi che crescono vicino casa

E tutto il resto
che ti farei vedere
non lo vedrai
né sentirai;
mi sono chiuso in un vasetto
confettura di mirtilli
e ti ho abiurata.
Ecco la cattiva notizia.

Per finta

Ma la storia più incredibile
è lo smottamento peristaltico
non ci credi
non può essere
poi invece fumo
e passa tutto.
Ma allora è vero per davvero.

domenica 21 giugno 2015

PIEGHI GLI SPIEDI

Finché racconto favole
va più che bene
storie inutili su qualcuno che non c'è
ma guai a me (sed vae mihi)
se oso parlare di ciò che vero mi appare;
se oso mettere in dubbio la mia buona fede
tutto bene
parlare della tua, è sacrilego.
Divulgarmi ha sempre costituito un problema
e di certo non coadiuvi
spronandomi e murandomi
chiedendo e respingendo
chiudendo le vie.

giovedì 28 maggio 2015

Sedulio

Svegliarsi con il miele tra le dita
che vita da re
e quante vite che darei
per dormire tra i mirtilli

mercoledì 13 maggio 2015

RELAPSI (confondere i simboli con l'eidolon)

Vacillo tra malintese campagne
sull'orlo di Zoilo, così rammendato da Michele
nel dipinto di Zeusi, nelle mani
e trema nella corrente: Brema stell'ardente§

E sbaglio e sono inopportuno.
La ricerca è più dura del previsto
e spesso il minimo spessore
impone una corretta ispezione#

Denique come che logorrea
mi colse
come che dolce fiorellino
mi spense@

Mys! Mys! Mys!
Teoreuta teorico senza scampoli
privo di orpelli talora, ortaggi tal'altra
e tra l'altro i triclini... ah, quei triclini....

mercoledì 29 aprile 2015

Dei miei bisogni[ni]

Statue come offerte votive
campeggiano sotto la volta della mia esistenza
Statue come offerte votive
si accampano tra le scuse non richieste
Statue come offerte votive
accompagnano il lento incedere della corruzione
Piuma di pavone, occhio che scruti dentro di me;
Oltreuomo venuto dal cosmo, panacea del mondo;
Sterco come le viti spanate:
basta bere un poco, e tutto ricomincia a girare.
A lungo ho pensato, e riflettuto
poi sono caduto.
E questi segni che porto sulla faccia
che non si vedono, che non si toccano
che non si tolgono, questi segni
li porto sulla faccia che ho dentro.
Come tutti gli altri.

venerdì 10 aprile 2015

Dolcetto e scherzetto?

Come tremava povera ragazzina
avevano tramato sulle sue ginocchia
e ora il menisco agitava proteste

Basta fingere, e lo sforzo eccessivo!

Menisco menisco delle mie brame
le tane che perlustro e la cera che do
le chiavi che giro con lo zaino sulle ginocchia

Basta fingere, e lo sforzo eccessivo!

Butta via il tuo sangue insieme alla morale
quello che importa è il sangue - scorre si beve sporca
ma quanto contava il suo pensiero?: 0

Basta fingere, e lo sforzo eccessivo!

Mentisco per necessità: conferma,
persino l'infimo lo comporta, ulteriore
del fallimentarismo di cui sono affett(at)o.

martedì 7 aprile 2015

Le parole che non ho usato

Come le bugie che non ho detto
e tutto ciò che non ho agito;
cresce il mio complesso di Cassandra
e neanche posso lasciarmi;
il massimo che posso fare
il minimo diresti tu
è dimenticarmi: additivi in polvere.

sabato 4 aprile 2015

ANONIMO PSEUDONIMO (ovvero Sull'opportunità del trarre conclusioni e miti avversi)

Queste parole che mi guidano
da sogno a sogno
a sogno nel sogno, tra coorti
di corvi che sono venuti a cercarmi
e quando mi hanno chiesto
è vero ciò che dici?
le parole da dietro sono ripassate da qui
sei bisettrici più una nell'angolo
ha il cappello che porto
consegna magica di gatti votivi al
porto. Polizia
la primavera arriva per tutti
allarme tra i falsari di biglietti di auguri
fraintendimenti tra le fila arruginite
: retroattività totalizzante
: atrocità
: ideazione
copiare a scuola non è come rubare
i corvi in pezzi, le lenzuola che spiavano da sotto i cadaveri
lo sanno tutti
case di carte costruite sulla sabbia
muore cento volte nel crollo
cento altre quando favorevole.

domenica 15 marzo 2015

COSA?

Ovazione del neurone centrale per il rientro dall'esilio
tu che hai un nome ovale
O esimio, invocato dalle prose nelle masse
rammenti?, o hai già dimenticato come me,
come mai ricerchi
vivo o morto, diritto o storto
scricchiola ma non comunica nulla
la briciola, il mattone
scivola e mi parla silenzioso
rosso succo di spremuta di morte corporale
dove mi sono nascosto?
Rientro dall'esilio del freddo,
mi getto nel forno.

mercoledì 18 febbraio 2015

LSD-System

Guardi gli uccellini che cantano sulle tue anche
vedi me arrancare su impossibili soglie
e allora avvertimi, smetti di fissarmi
ma non puoi: non puoi

Guardi il femore, bianco osso, passerella
vedi me claudicare tra sassi e spuntoni
tra neve e speroni, tra glassa e dolciumi
ma non vuoi: non vuoi

Guardi la rotula arrossata da tante zampette
vedi me travagliato zoppo senza nome
custodito dalle mani senza dita del male
ma non sei: non sei.

venerdì 6 febbraio 2015

PARTORIRE FIORELLINI, ovvero senza chiave

Cerco di capire
cosa cerco
e più mi esploro
e meno mi tollero
più cerco meno trovo;
e anche se provo
come quelli che vollero
non come costoro
ma come sterco
andrò a finire.

SE CHIUDO GLI OCCHI, VEDO

Linee d'ombra e luce
disegnate geometriche
e film esperti come realtà;
trema il piano -
come impronte digitali sul budino -
limato, rifinito, schiacciato
colorato d'arcobaleno b/n
in scala di grigio aurea
che fuori della pentola s'arrampica
fino alle nuvole dei giganti
cristianofagi; non era male
mica male
la briciola scovata nella pattumiera
il cacio di ieri sera
l'inverno dopo la primavera.

lunedì 26 gennaio 2015

SORELLINA PIASTRINA

Impossibile non ciondolare
da quando ci conosciamo
Impossibile darsi da fare
se mi giro verso di me.
Mangio in coma
la mia pastina
Ascolto in coma
un'altra canzoncina
Mi aggiro in coma
su e giù per la cucina
Impossibile non ciondolare
dacché ci conosciamo
Impossibile darsi da fare
se mi concentro su di me.

CHIUDEVO SEMPRE GLI OCCHI

Il sale che cammina sull'acqua
l'assuefazione alla sofferenza
desensibilizzato come un traguardo raggiunto
chiudevo sempre gli occhi
per non accorgermi di te.
Il prurito che deriva dalla scossa
l'ammonizione alla realtà
arroccato scambiando il re con la torre
chiudevo sempre gli occhi
per non accorgermi di te.
Il manico che muove la scopa
l'addizione alla partenza
straniato in un volontario esilio
chiudevo sempre gli occhi
per non accorgermi di te.

QUELLA & QUESTA VOLTA

Come quando c'erano i fuochi d'artifizio
e dicevi
ho paura che mi cadano sulla testa
e pochi secondi dopo
i tuoi capelli in fiamme
il panico la folla dispersa
e poi il tuo cranio sciolto, liquefatto,
senza provocatio ad populum
messo a morte
dalla sufficienza di un deficiente:
io.

SENZA TITOLO (né punto)

Estinguo ogni pensiero,
spruzzandolo di oblio,
lo vaporizzo in soffi di carta
e sbuffo ogni volta che mi siedo:
confabulo, erro dimentico
tra deserti rivi e i resti dei vivi
tra gli oceani interni
e i più intimi al di là
fra ciechi bagliori e
la Valacchia innevata.
S'innesta ora sul tronco del busto
un'ultima speranza di conversione
e lo spasmo che accompagna
e il colpo, l'ictus che stronca e abbatte

NUVOLE D'ACCIAIO

Uno scoppio che rintrona
fa sentire la sua eco a cento miglia di distanza
puoi chiudere la porta
barricarti nella stanza e quando entro
spiegarmi la tua sordità
alza la voce che non capisco bene
ho donato un polmone
mi hanno strappato un rene
esponi i tuoi problemi con le giuste locuzioni
o miei neuroni
ignoreranno il tuo di scoppio.