Guardi gli uccellini che cantano sulle tue anche
vedi me arrancare su impossibili soglie
e allora avvertimi, smetti di fissarmi
ma non puoi: non puoi
Guardi il femore, bianco osso, passerella
vedi me claudicare tra sassi e spuntoni
tra neve e speroni, tra glassa e dolciumi
ma non vuoi: non vuoi
Guardi la rotula arrossata da tante zampette
vedi me travagliato zoppo senza nome
custodito dalle mani senza dita del male
ma non sei: non sei.
Nessun commento:
Posta un commento