Forbici
scintillano sul tavolo
penso a come starebbero bene nel mio collo.
Coltelli
ammuffiscono in un cassetto
il mio palmo a metà lama.
Lattine
le stritolo tra le cosce
so di metallo se mi lecchi le palle.
Aghi
cadono dai pini
direttamente nelle vene.
Bottiglie
le riempio di benzina
e mi faccio gavettoni mentre fumo.
Graffette da piantare sotto le unghie
superfici su cui sfascarmi la testa
angoli per sfondare la cassa del torace
finestre dove fare Dario Argento.
E mangerò cemento se temi che abbia fame.
Berrò vernice se pensi che abbia sete.
Sarò Sylvia Plath se credi che abbia freddo.
Non è cambiato niente.
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