Ecco cosa sei per me
un mostro
ma non fraintedere
dico mostro e penso
monstrum, penso
all'orrendo miracolo
l'orrore della potenza
la timorosa reverenza
di avvenimenti non replicabili.
Ma soffio via la cenere
come prescrive Salvatore
e libero il piede dalle catene
e dai ritmi imposti,
e assaporo vino angelicato
sul terrazzo o sotto un porticato,
sono un cane appeso al fato.
giovedì 28 aprile 2016
venerdì 22 aprile 2016
Ode su di un pasticcio di carne andato a male
Come una filastrocca cantata dalla cetra in fondo alla sala
come un'immagine del Cristo incrociato sulla pala
come un ricordo triste di una tigre del Bengala
come una similitudine che non era troppo chiara
come un termine a suo agio nel grigio della ghiaia
come un'assonanza che pretende d'essere rimata
come un Trono nella gerarchia angelicata
come una frase accorciata
come diceva quel tizio in quel libro quando parlava del Samsara
"Come si attraversa il deserto del Sahara?"
Come una risposta che suona insincera
come qualcuno che sapeva ma non diceva
come un contatto che non avveniva
come una barca tra i flutti: alla deriva
come una scaglia di seta riveste i muri della cantina
come un labbro latore di prezzo e di stima
come un fabbro fautore di mali alla schiena
come uno sciame allertato forma una schiera
come un orso si avvicina per mangiare stasera
come tutti pretende la cena.
come un'immagine del Cristo incrociato sulla pala
come un ricordo triste di una tigre del Bengala
come una similitudine che non era troppo chiara
come un termine a suo agio nel grigio della ghiaia
come un'assonanza che pretende d'essere rimata
come un Trono nella gerarchia angelicata
come una frase accorciata
come diceva quel tizio in quel libro quando parlava del Samsara
"Come si attraversa il deserto del Sahara?"
Come una risposta che suona insincera
come qualcuno che sapeva ma non diceva
come un contatto che non avveniva
come una barca tra i flutti: alla deriva
come una scaglia di seta riveste i muri della cantina
come un labbro latore di prezzo e di stima
come un fabbro fautore di mali alla schiena
come uno sciame allertato forma una schiera
come un orso si avvicina per mangiare stasera
come tutti pretende la cena.
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Giacomo Di Cesare,
Non - poesia
mercoledì 13 aprile 2016
IN EDITU
Tra il glicine odoroso
e le spezie profumate
vedi squartare Mezio.
Ecco il destino atteso,
le spoglie dissacrate,
per i traditori, Fufezio.
Tocca al corpo diviso
ammonire altre fiate,
ricomporre lo screzio.
e le spezie profumate
vedi squartare Mezio.
Ecco il destino atteso,
le spoglie dissacrate,
per i traditori, Fufezio.
Tocca al corpo diviso
ammonire altre fiate,
ricomporre lo screzio.
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