domenica 11 maggio 2014

Romanzo a puntate: L'OCCHIO DI CERERE

XV. Turbinio di turpitudine

Etc.
Reattore: pronto: X IX VIII VII VI V IV III II I
prima che importassimo lo zero
troppe zone ci erano precluse

Internodo 7!
Il sole mi cuoceva
mi ebolliva il cervello
ebollizione intracranica in titanio.
Il resto del sidere mi ghiacciava.
Congelato in un'urnaghiacciaia.
Adamantina intuizione mi portò all'ennesima alba
Epifania: dalla talassa vedevansi i colli,
che non si era pastori, giustappunto naufraghi.

XVI. Collegamento

Come lo scuro che tiri e oscura
così il ramingo nembo oscuro
e mover il primo passo spaura
che più de' sassi 'l sangue fa duro:
nello sbarcar cuor mi mancò.
Caddi faccia a terra nella solfa
più di Cariddi, peggio che Urania
vomitai l'anima e non ebbi smania
alcuna d'avventura o d'impronta.
Finché un forte calore e una botta.
Rotta la testa e la mia pelle: cotta:
grande capo con le piume in testa
- vana speme sull'insula deserta.

Richiamo a me tutte le forze per capire chi sono.
Dove sono. Subito cambia l'oggetto
della ricerca.
Tardo pomeriggio, penso di capire. È ora di muoversi - mi dico
ma non appena
il più piccolo muscolo
compie
il minimo sforzo: dolore!; ahi, dolore!; (lamento)

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