sabato 19 novembre 2011

Non si può bruciare la candela dalle due parti

Dedicato ad A.G.
Quanto vorrei saper scrivere come te.

Sono così stanco che a momenti potrei mettermi a dormire per sempre, non dovrei neanche prendere strane dosi di strani sonniferi, stasera basterebbe chiudere gli occhi per non risvegliarmi più
Sono vecchi sogni che a volte tornano, corrosivi come e forse più di un tempo, che mi mangiano dentro e mi avvelenano e mi fanno marcire perché
Io sono putrido. Ho voglia di vivere? A volte sì. Spesso me ne frego e altre volte no. E vorrei disfarmi anche fuori, chiuso in una scatola di legno oppure polvere sopra al mobile della cucina
Quello dove stanno i piatti del servizio buono che neanche nonna ormai usa più. Non viene più nessuno a mangiare, era bello quando c'erano ospiti un paio di domeniche al mese
Noi eravamo piccoli e i ricordi si confondono, le zie, gli amici, chi era più vecchio? Chi ci faceva ridere di più? Ci facevano paura, sapevamo che saremmo finiti così anche noi: spero di morire prima di diventare troppo vecchio
C'è sempre la soluzione Hemingway. Non fare come quelli della musica, sono cattivi esempi, drogati ubriaconi senza futuro, fai come gli scrittori. Fai come Hank. Fai come Pavese. Sì, meglio Cesare, 42 anni sono una bella età per morire.

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