Schiacciati sul fondo di un mondo non nostro
in un chiostro che ha braccia per colonne
e scaccia nella notte insonne un nero futuro;
accenti dipersi chiusi e aperti e occhi tersi
e poi colmi e poi alberi e fiumi e dintorni
andate e ritorni e girare e vedere e guardare
e poi pensare e capire che non ricordo che te.
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