Bianca pagina che mi accogli
sanza paura e senza speranza
che culli, rossa digitale, i miei
virtuali inchiostri ed effimeri;
pagina bianca, ricolma è l'ara
votiva, ma nulla restituisci
per tutte le profferte, pare rotta
la relazione e do sine te dante.
Ma è l'apparire ad essere fallace
almeno questo l'ho imparato
da quegli sguardi di cui l'Eugenio
e allora eccomi, di nuovo qui: e
non sarà un vacuo cavallo dolente
ma serpi arroccate dagli atri abissi.
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