La disperazione pervasiva non aiuta
il complesso procedimento del pensiero
che inerte non esce dal suo buco nero
e resta al tappeto in quel sacco di iuta.
Sfigurato e dal volto irriconoscibile,
minaccioso per l'osservatore esterno
eterno straniero nella landa immobile
che è il mio paradiso e il mio inferno.
Chiedo consiglio a chi meglio mi sa
nella vana speranza di non essere visto
mesto e tristo alla ricerca di sotterfugi.
Sbaglio un'altra volta: diabolico insisto.
E come la decadenza nei suoi stambugi
ricchi, potrebbe essere stavolta verità.
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