sabato 8 aprile 2017

TELEPATHIA (ovvero La decezione)

Non ci credevo e invece era la tua bocca
non la mia che mi diceva, volevo scriverti...
La medesima cosa, nel medesimo istante
con le medesime parole. Poi l'oblio.

E che pace, che oasi dopo la notizia.
I deserti di ghiaccio si sciolgono e ne
inondano le dune dalla fine del mondo:
cos'eri in procinto di fare? Affondo.

Se mi tieni aperta la porta, cercherò di entrare
coi miei passi incerti, coi miei tremori
e le mie lucide allucinazioni del pensiero

e un telero da attaccare al muro e
i cestini più straripanti che tu conosca
(io non ne conosco).

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