giovedì 2 giugno 2016

L'ATTESA (ovvero IL CUORE DI SOPTAYYUYYO)

Alla fermata dell'autobus sta un uomo calmo;
resta in piedi, poi si siede trovandosi affianco
sconosciuti coi vestiti e mascherati di bianco.
Uno di loro alza la mano e S. legge sul palmo:

"Non agitarti, è tutto prestabilito: solo godi."
Ma già lo sapeva S., che conosce quei modi,
disse Non mi avrai, mare su cui volano le navi!
E intanto però balneava con gli altri schiavi.

Contava e ricontava i minuti e i passeggeri
l'uomo a sinistra di S., e li appuntava in nero
distingueva con solerzia tra certi falsi o veri.

Passavano gli autobus, passa l'anno intero
e poi la vita e anche la morte e i soli e i cieli
rimane S., aspetta il suo autobus per il cimitero.

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