XVII. Di prima necessità
Soggiunta al fine
corusca notte
cerco di tralasciare il male.
Dapprima sui gomiti, poi sui palmi
indi sui ginocchi e infine sulle piante
alzo il guardo e guardo:
da una parte mare,
da una parte alberi,
poi mare/alberi
e alberi/mare.
Ma che!, distinguo qualcosa sulla riva
ecco i miei compagni, o alcuni
o pezzi
mangiati in parte, integri talvolta
non respirano. Decido che saranno i miei cibi.
Imparare a cacciare: dopo il marcio.
Faccio un fuoco, raccolgo un po' di sale:
carne sotto sale.
XVIII. La scelta
Mentivo a me stesso
dicendomi che presto avrei trovato
qualcosa da fare. E invece niente.
Solo quando la riserva dei corpi s'esaurì
il mio incedere si fece propositivo.
Altare votivo: prima mossa.
Pubblica fossa: secondo affanno.
Un bel capanno: terza puntata
Punta affilata: quarto requisito
per mangiare pulito.
Mettendo a frutto il poco d'istinto
in me, citoyen avulso di natura,
rivolgo l'attenzione
la cura al bosco
prima poi al mare
dov'è più onesto cacciare?
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