Sono i suicidi notturni a costringermi
e quest'aria che non sopporto
così piena di sé, così sporca e tarda
come le ore di questi miei giorni.
Tutto fugge e mi sfugge ancora
con il ripetersi dei circoli più ciclici
mentre abbraccio gli scheletri
e soffio tra i loro capelli folti e forti.
Guardarmi intorno non serve più
l'assedio è cinto e la cinta spezzata
deturpata e derisa dalle formiche;
vorrei ucciderle tutte.
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