Scrivo un manifesto in versi e lo scarico nel cesso:
niente di quello che ho scritto ha un senso o sensi.
Senti? Non hai le orecchie. Vedi? Non hai gli occhi.
Usmi? Non hai il naso. Gusti? Non hai le papille. E
neanche la pelle ti funziona tanto bene, mi sembra
di capire. E invece non mi sembra nemmeno, anzi
mi pare proprio che qui chi si sta sbagliando sono io.
giovedì 12 marzo 2020
martedì 10 marzo 2020
STORIE
C'era, una volta per tutte,
un magico trucco da mettere in faccia
polveri viola o di un verde marino
sotto le scale o sul tuo motorino;
non è il cardamomo
e neppure il corbezzolo
né il latte strizzato da un vecchio capezzolo.
Sarà la tempura a rendermi forte
per aprire cerniere e chiudere porte
su questa età e il tempo che scorre
e il grido finale, il veto da opporre.
Come si cambia la realtà
che modifica aspetti non solo apparenti
nel gioco di specchi dei tuoi sentmenti?
Sposta la toppa dalla serratura
inchioda le viti nell'uva matura
congela il secondo che scatta in avanti
per cogliere il frutto dei teneri anni
che ancora virgulti non vibrano a pieno
eppure già covano serpi nel seno.
un magico trucco da mettere in faccia
polveri viola o di un verde marino
sotto le scale o sul tuo motorino;
non è il cardamomo
e neppure il corbezzolo
né il latte strizzato da un vecchio capezzolo.
Sarà la tempura a rendermi forte
per aprire cerniere e chiudere porte
su questa età e il tempo che scorre
e il grido finale, il veto da opporre.
Come si cambia la realtà
che modifica aspetti non solo apparenti
nel gioco di specchi dei tuoi sentmenti?
Sposta la toppa dalla serratura
inchioda le viti nell'uva matura
congela il secondo che scatta in avanti
per cogliere il frutto dei teneri anni
che ancora virgulti non vibrano a pieno
eppure già covano serpi nel seno.
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