venerdì 29 luglio 2016

La mia droga si chiama tu

Tu, essenzialmente tu.
Solo solo tu, sempre tu.
Tu.

mercoledì 27 luglio 2016

LIBEREZ NOS CAMARADES (ovvero Depaver la rue - Come essere fuoriluogo in ogni luogo)

Mi hai lasciato ad ammazzarmi
spiando nascosta dietro la finestra
lo specchio dei miei riflessi.
Inevitabili questioni sbucano
violacee dai buchi nella neve
come i fiorellini del Nuovo Sentiero.
Non mi hanno dato l'Ephemerol
eppure sono sensibile lo stesso,
comunque inadatto e complesso.

domenica 24 luglio 2016

I PIEDI NEI MOCASSINI DI UN ALTRO (ovvero Come ignorare i consigli)

Non ce li mettere
non fare la prova
è inutile;
non porto le scarpe
per evitarti
non immedesimarti
perché non mi troverai.

sabato 23 luglio 2016

Le due facce di Hawthorne (ovvero Ti ho scritto su marjioska)

Esco dalla convalescenza con un corpo nuovo
mi riscopro sintetizzato fuori da anestetiche antitesi
e non mi sono perso nulla, se non noia e dolore
e non ho guadagnato nulla tranne coscienza.
Rido di nuovo, da qualche tempo, e penso di più,
recupero i temi e i vocaboli, e sono io dentro di me
e il pilota automatico è sempre più sovente assente,
eppure incombe ancora e ho paura, lo temo e
credo mi agguanterà di nuovo: guardami i bracci.

mercoledì 20 luglio 2016

Appunto a Coincidenze

Guardo avanti a me la mia ombra sull'asfalto
sbuco dalle vaste vesti che mi ostino a portare
sbuco dalle sostanze che mi sono infiltrato
ondeggio come un latah con gli alberi al vento.
Cosa si può volere da me?
Forse che non sono abbastanza mal messo?
E se fosse solo un gioco, m'illudo lo stesso
dacché non so che sperare, in quanto è dolce
tornare indietro, ma non per farsi maltrattare.
Per prendere la rincorsa.

COINCIDENZE (ovvero Era un giovedì mattina)

Dicesti: resteratti il segno, andiamo all'ospitale;
risposi qualcosa di stupido (è certo) e non andammovi.
Di seguitamente rivolserommi altri fiati, come:
presterotti un unguento magico che ti decicatrizzi;
risposi qualcosa di stupido (è certo) e non diederommela.
E poi, per altri motivi, ma non così distanti -
fors'anzi più stretti e legati che mai vi fosse sì forte amplesso
- da imprevisti sentii profetico: un giorno ti spoglierai;
risposi qualcosa di stupido (è certo) e non avverossi.
Oggi mi sono rivelato senza segni, com'era prevedibile,
e subito frustommi la musa, poi appena accesso:
la coincidenza. Amante ma sospettoso nei loro confronti,
cosciente della direzione che le ambiguità percorrono
e dei miei polli e delle loro fottutissime mascherine, sto.
Dicevasi: libera interpretazione.

giovedì 14 luglio 2016

PAR CONDICIO

Come la visione periferica distorta
permette il sussulto innocuo che diverte
così un sistema da tempo compromesso
ride su entrambi i lati del tuo manifesto.

venerdì 8 luglio 2016

CHE SOLLAZZATI RIDONO

I miei problemi ed io, noi
ce ne stiamo buoni buoni
in disappunto.
Nell'angolo buio che ti sei dimenticato
anneghiamo nella polvere
più sterili della salsa di soia
raccontiamo le favole della nostra esperienza
ai muri.