lunedì 14 febbraio 2011

Scricchiolii molesti

Corre svanita l'immagine cruda
perduta per sentirsi libera
e senza suoni cerca le scale verdi
attenuate dagli Elvezi del nord.

Del lento decorrere

In realtà è solo un'idea, ancor prima che un esperimento. Mi sono armato di dizionario, non senza un briciolo di vergogna, e ho rispolverato il libro di Catullo, dove c'è un accenno di metrica. Ora provo, non garantisco risultati.

De lento decurrere

Arescentorum dierum recusat
cupidorum transeuntorum casum
temporum iners vacuum. Ad me pictae
tabulae spectant assentior mechanicus.

[Il vuoto inerte dei giorni che appassiscono rifiuta la cronologica avventura dei passanti curiosi. I dipinti mi guardano, io annuisco meccanico.]

Scrivendo mi sono riferito all'endecasillabo falecio _U|_UU|_U|_U|_U, con le debite eccezioni al primo e all'ultimo piede. Per cui la ripartizione metrica dovrebbe essere così:

Àre|scèntorum| dìe|rùm re|cùsat|
cùpi|dòrum tran|sèun|tòrum| càsum|
tèmpo|r(um) ìners va|cùum.| Àd me| pìctae|
tàbu|lǽ spect(ant) as|sèntior| mècha|nìcus.|

Nel caso passasse qualcuno che ne capisce e trovasse errori è pregato, obbligato moralmente, di farmi notare come e dove ho sbagliato. Soprattutto mi sarebbe utile un chiarimento su dierum e transeuntorum, che non sono sicuro di aver sillabato per bene, e sull'elisione di spectant, cosa che non so se sia lecito fare.