Nonostante tutto mi ritrovo
ho ancora le cosce
vendono ancora lamette da attacare in cima ad appositi supporti
le uso come prima
fanno lo stesso effetto
non è cambiato niente
neanch'io
Nonostante tutto mi ritrovo
ho ancora le cosce
vendono ancora lamette da attacare in cima ad appositi supporti
le uso come prima
fanno lo stesso effetto
non è cambiato niente
neanch'io
Niente da recriminare
pace fatta con tulmond
pensieri in potenza
sul senso della pazienza
malato di vita
spero di guarire.
Quanto vorrei che mi bastasse
come se mi fregasse se mi trovi attraente
quanti froci ho lasciato a bocca asciutta
potevo godere
potevo scoparti e non me ne fregava niente
quante volte mi hai chiamato
vieni a vedermi come esco dalla doccia
bellissima
mi fosse sbattuto qualcosa di fotterti
me l'hai chiesto
devo farti fumare di più o di meno per farmi scopare
molto di più
magari la droga mi aiuterà a volere quelllo che vogliono tutti
e non ce l'ha fatta
Volevo scrivere una cosa
l'ho dimenticata ricordando la password
la parola chiave
la motclé che non so scrivere
con una rima che non ricordo
la speranza è l'ultima a morire
ma continuo a sperare di morire tra poco
possibilmente in fretta
magari quando sono felice
che penserei che non voglio morire
e invece già lo sappiamo come andrà
più o meno come con la pioggia
ma ancora peggio
tirata in lungo, malata di voglia.
Osservare la battigia
e i bagnasciuga naufragare
per un buco nell'acqua del porto
con le orecchie sentire
rondini fare primavera
e gabbiani in tanga esorbitare
vocali sulla sponda settentrionale.
non lo sanno perché non se ne sono accorti
e i miei pantaloni corti si stringono in coorti
che se non sai che vuol dire sei un finto patriota
ma qui non si divaga dacché non è ondivaga la linea
non si va da una parte all'altra e l'occhio resta
e vigila: nitida è la sua visione senza pelliccia
la striscia che traccia o che ti tiri: è questione di sospiri
che poi si narra tutto male perché chi c'era s'incipria
e gli altri son maiali dov'era che favano che divano
dimentichi le sillabe per costruire: mandiamoli a morire
si spera sempre che sia finita e invece beccati queste
altre due dita che magari son la vittoria di winston sai che me ne sbatte
come di tua mamma quando la trovo sulla statale che batte
tutti dobbiamo lavorare
aria fresca
quel che mi resta
adesso che sono fuori dal tunnel
da quello che chiamavi tunnel
cosa cambia ora che son di nuovo fuori
c'è la stessa aria di prima
la stessa di quando non mi conoscevi
questo è il bello della vita
puoi tornare a ciò che eri prima
e trovare tutto uguale
è il bello di girare
Come al solito
puoi chiamarmi Saldo Sbaglio
e se non ti fa ridere non dirmelo
penseresti che potrebbe
non riesco neanche a finire la frase tanto poco m'importa
sarà per la prossima volta
forse
forte andavo per la via sacra
mi rifugio dove non puoi trovarmi
nei carmi di un coglione di tanti anni fa
hai mai provato a schiacciare un livido
ad assecondare un crampo
a rendere adatto un campo per cerere?
forse ti ricordi che vuol dire credere
solo per quel tipo pelato che gridava
dal balcone onore alle matrone no
quello era velato non voleva inimicarsi
il senato perché lo sappiamo che i vecchi
sono tali solamente per la loro epoca
potremmo ammirare la loro opera se solo
non sapessimo che questo è il minimo
Massimino era un trace il che volgarmente
significa infimo giacché la Tracia
che ne godiate o che non vi piaccia
è la prima tappa dei tuoi conterranei
o meteorologo
reputi non inesatto
ciò che ti è stato detto
c'è sempre un modo
si passa sopra si passa sotto
al supermercato c'è un cosciotto
è pronto precotto al punto giusto
magari lo scrivo maiuscolo
magari m'inceppo con le lunghe
che con le brevi è più facile
come un maiale più docile che le perle
le veste e poi non smette di premere
farsi la doccia è un affare familare
esoterismo
reputi non inesatto
ciò che ti è stato detto
yo mismo
lo pronuncio in sudamericano
ma non dalla parte del brasile
non perché dissimile nell'esistenza
ma la coerenza esige che il linguaggio
del saggio e del povero [CLASSISMO] combacino
senza bacino a noi ci piace astrarre
gli dei non sono eraclito non sono astorre
Faenza la sogno col primo e col secondo
un treno che fischia non è mio nonno
m'interroga in sogno la cavalla di fussli
mi chiede se è notte se per caso ho scritto
corretto non giuro ma di sicuro approfitto
d'annunziano
reputi non inesatto
ciò che ti è stato detto
pineto
ti aspetto sul greto che è un ecomostro
ma non me ne accorgo operadartizzo eppure
comunque mi attizzo non realizzo pistoletto
ti stringo nei tuoi specchi in cui rifletto
lo straccio col burro nel culo di venere
ricordo che un tizio c'era che ornava gli alberi
diceva che a volte gli schiavi possono essere liberi
se ti mungono per avere viveri allora carlo
non resta che spiegarlo facile come il tuo monogramma
intendi il dramma con un raggio non abbastanza ampio
strabordare nell'empio è solo un esempio
guerra ideologica
reputi non inesatto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
ciò che ti è stato detto
lo reputi non inesatto